09/01/2013

+1 Tutti a casa!


Sono reduce da una notte interrotta alternativamente dai lamenti e dal russare del vicino di stanza (devo precisare che era italiano?) e trascorsa col piede in una specie di cuscinetto convesso di gommapiuma che serve sia a tenere il piede sopraelevato sia a proteggerlo dalle aggressioni involontari dell'altro piede. Dire che ho dormito mi pare esagerato.

A quel momento, la super notizia è che posso lavarmi nel mio letto perché sto ancora attaccata alla flebo dalla mano sinistra e al catetere dalla gamba destra.


Nutro la folle speranza che mi stacchino nel corso della giornata. In effetti il mio desiderio più grande sarebbe di poter zoppicare con le stampelle fino al... bagno. Ci si accontenta di poco!

Poco dopo arriva la notizia più sbalorditiva: verro' smobilitata anticipatamente nel corso della giornata.
Sono un po 'sorpresa perché il chirurgo aveva insistito molto per farmi trascorrere due notti dopo l'intervento. Per una volta, non danno molte spiegazioni (avranno riassegnato il mio letto?) e per la verità non indago oltre. Tutto sommato, mi sento bene, ancora nessun dolore, niente febbre e l'appetito è tornato.

Si inizia con l'arrestare la pompa anestetica perché ci vogliono 4-5 ore per dissiparne l'effetto. Successivamente, il piede dovrebbe progressivamente cominciare a riacquisire sensibilità.

Seconda tappa, i farmaci: 1 antinfiammatorio durante il pasto e 2 pastiglie di vitamina C. Me la cavo con poco.

L'assistente del chirurgo mi lascia una ricetta (l'inevitabile paracetamolo da alternare con l'ibuprofene e qualcosa di più forte se necessario) e compila i vari documenti e certificati. Mi raccomanda di riposarmi almeno 15gg... e allo stesso tempo mi fissa la data della prima visita dopo 7gg. Va a capire!

La caposala ne approfitta per rifarmi una fasciatura perfetta e ben stretta, non come quella un po' cosi' cosi' eseguita dai chirurghi. Ad ognuno il suo mestiere!
La fasciatura copre solo l'avampiede, quindi non il tallone né la punta delle dita. Ho scattato una foto, vi faro' vedere appena ne ho il coraggio. Non puo' assolutamente essere bagnata, quindi, per fare la doccia, occorre avvolgere il piede in un sacchetto di plastica chiuso ermeticamente con del nastro da pacchi. Il presupposto è di essere capace di entrare in vasca…

Mi avevano promesso che dopo l'intervento avrei potuto comprarmi delle scarpe nuove. Beh, non ho aspettato più a lungo. Okay, per risparmiare, ho preso solo quella destra. Cosa ne pensate delle mie nuove scarpe da drag queen?



Ora bisogna imparare a camminare con questo 'coso'. E' permesso appoggiare il piede soltanto sul tacco (per il momento ancora non riesco a farlo, fa male, dicono che passerà). Fortunatamente, le stampelle completano il quadro. Una fisioterapista molto gentile mi insegna a camminare e mi fa subito fare l'esame per le scale.
Mi ha insegnato una mnemonica per ricordare quale delle due stampelle usare a seconda che si va su o giù per le scale:

si SALE in PARADISO
si usa la stampella lato sano, ci si piazza di fronte alla ringhiera e ci si aggrappa con l'altra mano
si SCENDE all'INFERNO
stessa cosa, ma in senso opposto, vale a dire che si usa la stampella lato ferito.

E' arrivato il momento di salutare tutti e di tornare a casa. Ho subito l'opportunità di fare pratica per raggiungere casa mia al II piano. Comincio a salire, lentamente ma inesorabilmente, fino a quando, arrivata ai 3/4 della salita, la luce delle scale si spegne. Timer di merda.

Una volta in cima, mi accascio sul divano, e lo giuro, non mi muovero' da li' tranne che per le faccende urgenti e necessarie per la mia sopravvivenza. Home sweet home!


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