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29/01/2013

+21 In buone mani


Ieri, prima seduta di fisioterapia.

Il fisioterapista è un vicino di casa, vive a 200 metri da casa mia. Si lamenta di non trovare parcheggio in zona, ma ha preso la macchina per venire a trovarmi e ha posteggiato nel parcheggio di un supermercato a 100m da casa.

Siccome teniamo la porta d'ingresso del palazzo sempre chiusa a chiave, non posso aprire dall'appartamento. Così, appena citofona gli annuncio che faro' scendere la chiave dalla finestra. Il sistema è ormai collaudato, faccio scendere un sacchettino attaccato ad una cordicella. Lui recupera la chiave, apre la porta... e mi urla da sotto che la chiave è rimasta bloccata. Iniziamo bene...

Scendo i 2 piani di scale e comincio a stressare un po' perché una chiave incastrata nella serratura, lato esterno, a fine pomeriggio, non promette nulla di buono. Giro la chiave di un quarto di giro e la tiro fuori senza difficoltà. Mi guarda con stupore e dice: "Oh, doveva essere posizionata verticalmente per uscire?" Hem...

Okay, il mio fisioterapista sarà privo di senso pratico, ma ha 38 anni di esperienza e sicuramente non è il suo primo caso di alluce valgo. Mi sento rassicurata.
Una volta risalite le scale (in parte al buio, maledetto timer) fissiamo i 3 appuntamenti di questa settimana. Saranno, in modo piuttosto prevedibile, Lunedì, Mercoledì e Venerdì.

Per la prima seduta, niente di impegnativo. Perlomeno è quello che ho pensato quando ha parlato di farmi sdraiare sul divano per farmi un massaggio. Sfortunatamente ha voluto concentrarsi esclusivamente sul piede che fa male. E via per 15 minuti di frizione sulle dita e la cicatrice per far penetrare la crema ammorbidente. Si lancia in una conversazione sui pregi del quartiere e mi fa un elenco completo di tutti i suoi pazienti e delle loro patologie, mentre io mi accontento di smorfie di dolore. Beh, almeno non aveva le mani fredde.

Al momento di andare via, ha detto che ce l'avrebbe fatta da solo, ma ho preferito accompagnarlo, nel caso avesse bisogno di aiuto per sapere da che parte girare la maniglia della porta.

In ogni caso, dev'essere particolarmente efficace, perché già si sentono gli effetti: il mio piede -che non è mai stato gonfio- è ormai rosso, caldo e congestionato.




27/01/2013

+19 Ragazza squillo


Un amico mi chiama per sapere come sto. Così gli racconto l'evoluzione del mio caso. Dopodiché la conversazione si sposta sui suoi problemi idraulici: "Mia madre sta per arrivare e il tappo del lavandino del bagno degli ospiti si è bloccato." Gli giro un video che spiega come usare la leva e regolare la vite del tappo. Non tutti sono dotati per il fai-da-te!

Mentre sono ancora al telefono, un altro amico mi chiama su skype. "Aiuto, mentre passavo l'aspirapolvere ho urtato un tubo del termosifone e adesso ha iniziato a perdere, temo che il termosifone si svuoti e fa troppo freddo per spegnere il riscaldamento, nessuna alternativa oltre cercare un idraulico?" OK, fammi vedere con la webcam. Infatti, si vede un graffio in un punto del tubo, la vernice è stata asportata. "Niente panico, chiudi il termosifone e cerca di individuare la fonte della perdita, quindi di colmarla con del nastro isolante." Per fortuna, dopo un esame più attento, si è appurato che non era il tubo stesso che perdeva, bensì il raccordo, ed è bastato riavvitarlo.

Ragazzi, per qualsiasi dubbio idraulico, non fatevi problemi, chiamatemi pure. Per gli amici niente fattura, si paga soltanto la « chiamata ».

E siccome è proprio vero che il calzolaio ha sempre le scarpe rotte, mi rendo conto che l'unico lavoro idraulico che non sono riuscita a risolvere da sola era... a casa mia.





26/01/2013

+18 Aspirazioni


Oggi è il giorno in cui i fili dovrebbero essere caduti da soli. Provo a tirarli molto piano: niente da fare, sono ancora ben ancorati. Pulisco, disinfetto e cambio la fascia, un cerottone largo 8x15. La prospettiva di una doccia imminente si sta allontanando.

Siccome oggi è sabato e non devo lavorare, mi cerco un'occupazione. Mentre sta ricominciando a nevicare, decido di testare la mia resistenza. Si parte con un colpo di aspirapolvere nell'appartamento, decisamente necessario. Non è particolarmente difficile da fare camminando con la scarpa di Barouk, ma mi accontento lo stesso di aspirare il parquet, lasciando per dopo lo spolvero dei mobili. Era da molto che non mi agitavo cosi' tanto e devo ammettere che sono esausta.

Fortunatamente, per oggi posso accontentarmi di queste pulizie sommarie perché un'amica che si preoccupa delle mie condizioni mi porta la spesa a casa (che buono il pane fresco! grazie!!!). In effetti, anche se il supermercato dista soli 50 metri da casa mia, ancora non mi sento in grado di camminare cosi' tanto, né di portare le buste, oltre al fatto che i marciapiedi sono ancora coperti di ghiaccio e che la mia scarpa non è proprio da snowboard.

Cosi', nell'impossibilità di spostarmi, ho dovuto trovare un fisioterapista a domicilio. Sono riuscita a convincerne uno a venire da me solo perché lavora nella mia stessa strada, tanto si fa fatica a trovare parcheggio nella mia zona e tanto le multe sono salate. Prima seduta lunedi' pomeriggio. Si vedrà quel che si vedrà!

Ora vado a riposare un po'. Se ne avro' il coraggio, faro' addirittura una lavatrice nel pomeriggio. A volte mi stupisce la mia ambizione!


25/01/2013

+17 Appuntamenti mancati


Se fossi in grado di uscire questo fine settimana, ecco dove andrei (e dove vi consiglio di andare).

Mostra

Terracotta Army, ricostituzione dell'esercito di terracotta del primo imperatore cinese
Alla Borsa di Bruxelles, fino al 17 febbraio
http://www.expoterracotta.be [sito in inglese]

Musica lirica

Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Direzione musicale : Carlo Rizzi
Regia : Mariusz Trelinski (Varsavia)
A La Monnaie, fino all'8 febbraio

Questo spettacolo potrà anche essere visto al cinema con Viva l'Opéra.
All'UGC De Brouckère, martedi' 29 gennaio ore 20. Ingresso 18€.

Letteratura

Isabelle Huppert lit Sade [spettacolo in francese]
Creazione mondiale di Raphaël Enthoven
A Bozar, domenica 27 gennaio, ore 20


24/01/2013

+16 Internazionalismo


Nel taxi che mi riporta a casa, con l'autista stiamo ascoltando le notizie alla radio.

Si parla della manifestazione che si sta svolgendo nel centro città.
Alla fine del GR, tanto per parlare, dico all'autista che i manifestanti sono coraggiosi perché, se ieri il tempo era bellissimo, oggi invece c'è nebbia ed le temperature segnano -5 gradi.
Mi risponde che sono i lavoratori del settore edile che manifestano e che sono abituati a condizioni atmosferiche avverse.

Poi aggiunge, sempre con marcato accento marocchino:

Hanno ragione di difendere il proprio lavoro contro l'invasione degli stranieri dei paesi dell'Est!

Ho taciuto... Sono pure riuscita a controllarmi per non scoppiare a ridere.


Il Quarto Stato - Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901)



23/01/2013

+15 Puntini puntini

L'inizio della terza settimana porta speranza, sapro' finalmente cosa ha in serbo il futuro per me.

Oggi, nuova visita in ospedale. Per farsi perdonare il ritardo dalla settimana scorsa, stavolta il taxi arriva in anticipo, costringendomi a scendere le scale più velocemente di quanto mi sarebbe piaciuto. Risultato : 40 minuti di attesa nel reparto di traumatologia, ma almeno li' ci sono delle sedie.

La stessa infermiera mi recita nuovamente la scena delle forbici per tagliare la fasciatura. Poi comincia a rimuovere i punti di sutura. Dato che mi fa male e che non è molto convinta che sia necessario toglierli in quanto sono di quelli riassorbibili, si ferma nel bel mezzo dell'operazione, non senza prima dare un'abbondante pennellata di disinfettante che mi fa vedere le stelle, per poi abbandonarmi a me stessa in attesa del parere del chirurgo circa il proseguimento del cantiere.

Così colgo l'occasione per scattare qualche foto dell'opera incompiuta. Quelli di voi (troppo) sensibili sono esonerati dal vedere il risultato. Gli altri possono cliccare sul rettangolo qui sotto. Giuro che non fa troppa impressione.





Un bel po' di tempo dopo...

"Lui" arriva finalmente, sempre di corsa ma sempre simpatico, e risponde a due domande che mi tormentano.
In ordine di importanza:

  • Maestro, quand'è che avro' il diritto di fare una vera doccia?
  • Porta pazienza ancora 5 giorni, ragazzina, in quell'arco di tempo dovrai conservare una fascia e disinfettare con regolarità. Dopodiché i fili dei punti di sutura dovrebbero cadere da soli.

  • Maestro, sono stata buona buona per 15 giorni di fila, quasi sempre con la gamba distesa e il piede non è gonfio. Ora quanto tempo posso stare seduta o in piedi?
  • Non più di un'ora al giorno, tesoruccio, e mi raccomando, sempre con la scarpa speciale.

  • Oh Maestro, le Sue risposte sono così deprimenti!


Ora passiamo al resto del programma.

Devo tenere, giorno e notte per 4 settimane, un pezzettino di silicone infilato tra l'alluce e il secondo dito, per tenerli separati. Quello che ho comprato doveva essere previsto per un'oca, mi teneva le dita dei piedi cosi' allontanati che li faceva deviare, il che, con molta probabilità, non è il risultato desiderato dopo tutto quel lavoro per farli tornare dritti. Così ne ho tagliato un pezzo (di silicone, non di alluce) e va già meglio. Chissà pero' se risulterà fattibile tenere quell'aggeggio per tutto quel tempo.

Alla fine delle 4 settimane, ci rivedremo in ospedale per una radiografia.

Ultimo ma non meno importante, ho vinto 18 sedute di fisioterapia. Ho chiamato il call center del servizio di assistenza e cure a domicilio. Troveranno un fisioterapista nella mia zona e verro' ricontattata per fissare gli appuntamenti.

Ora so tutto. Non posso negare di essere un po' delusa, mi aspettavo un miglioramento più decisivo delle mie condizioni di vita. Ma insomma, non facciamoci abbattere. Ci sono cose ben peggiori nella vita. Dopotutto è solo questione di qualche settimana, e con un po' di pazienza, tutto questo presto tutto sarà solo un ricordo.

Si va avanti!