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26/01/2013

+18 Aspirazioni


Oggi è il giorno in cui i fili dovrebbero essere caduti da soli. Provo a tirarli molto piano: niente da fare, sono ancora ben ancorati. Pulisco, disinfetto e cambio la fascia, un cerottone largo 8x15. La prospettiva di una doccia imminente si sta allontanando.

Siccome oggi è sabato e non devo lavorare, mi cerco un'occupazione. Mentre sta ricominciando a nevicare, decido di testare la mia resistenza. Si parte con un colpo di aspirapolvere nell'appartamento, decisamente necessario. Non è particolarmente difficile da fare camminando con la scarpa di Barouk, ma mi accontento lo stesso di aspirare il parquet, lasciando per dopo lo spolvero dei mobili. Era da molto che non mi agitavo cosi' tanto e devo ammettere che sono esausta.

Fortunatamente, per oggi posso accontentarmi di queste pulizie sommarie perché un'amica che si preoccupa delle mie condizioni mi porta la spesa a casa (che buono il pane fresco! grazie!!!). In effetti, anche se il supermercato dista soli 50 metri da casa mia, ancora non mi sento in grado di camminare cosi' tanto, né di portare le buste, oltre al fatto che i marciapiedi sono ancora coperti di ghiaccio e che la mia scarpa non è proprio da snowboard.

Cosi', nell'impossibilità di spostarmi, ho dovuto trovare un fisioterapista a domicilio. Sono riuscita a convincerne uno a venire da me solo perché lavora nella mia stessa strada, tanto si fa fatica a trovare parcheggio nella mia zona e tanto le multe sono salate. Prima seduta lunedi' pomeriggio. Si vedrà quel che si vedrà!

Ora vado a riposare un po'. Se ne avro' il coraggio, faro' addirittura una lavatrice nel pomeriggio. A volte mi stupisce la mia ambizione!


25/01/2013

+17 Appuntamenti mancati


Se fossi in grado di uscire questo fine settimana, ecco dove andrei (e dove vi consiglio di andare).

Mostra

Terracotta Army, ricostituzione dell'esercito di terracotta del primo imperatore cinese
Alla Borsa di Bruxelles, fino al 17 febbraio
http://www.expoterracotta.be [sito in inglese]

Musica lirica

Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Direzione musicale : Carlo Rizzi
Regia : Mariusz Trelinski (Varsavia)
A La Monnaie, fino all'8 febbraio

Questo spettacolo potrà anche essere visto al cinema con Viva l'Opéra.
All'UGC De Brouckère, martedi' 29 gennaio ore 20. Ingresso 18€.

Letteratura

Isabelle Huppert lit Sade [spettacolo in francese]
Creazione mondiale di Raphaël Enthoven
A Bozar, domenica 27 gennaio, ore 20


24/01/2013

+16 Internazionalismo


Nel taxi che mi riporta a casa, con l'autista stiamo ascoltando le notizie alla radio.

Si parla della manifestazione che si sta svolgendo nel centro città.
Alla fine del GR, tanto per parlare, dico all'autista che i manifestanti sono coraggiosi perché, se ieri il tempo era bellissimo, oggi invece c'è nebbia ed le temperature segnano -5 gradi.
Mi risponde che sono i lavoratori del settore edile che manifestano e che sono abituati a condizioni atmosferiche avverse.

Poi aggiunge, sempre con marcato accento marocchino:

Hanno ragione di difendere il proprio lavoro contro l'invasione degli stranieri dei paesi dell'Est!

Ho taciuto... Sono pure riuscita a controllarmi per non scoppiare a ridere.


Il Quarto Stato - Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901)



23/01/2013

+15 Puntini puntini

L'inizio della terza settimana porta speranza, sapro' finalmente cosa ha in serbo il futuro per me.

Oggi, nuova visita in ospedale. Per farsi perdonare il ritardo dalla settimana scorsa, stavolta il taxi arriva in anticipo, costringendomi a scendere le scale più velocemente di quanto mi sarebbe piaciuto. Risultato : 40 minuti di attesa nel reparto di traumatologia, ma almeno li' ci sono delle sedie.

La stessa infermiera mi recita nuovamente la scena delle forbici per tagliare la fasciatura. Poi comincia a rimuovere i punti di sutura. Dato che mi fa male e che non è molto convinta che sia necessario toglierli in quanto sono di quelli riassorbibili, si ferma nel bel mezzo dell'operazione, non senza prima dare un'abbondante pennellata di disinfettante che mi fa vedere le stelle, per poi abbandonarmi a me stessa in attesa del parere del chirurgo circa il proseguimento del cantiere.

Così colgo l'occasione per scattare qualche foto dell'opera incompiuta. Quelli di voi (troppo) sensibili sono esonerati dal vedere il risultato. Gli altri possono cliccare sul rettangolo qui sotto. Giuro che non fa troppa impressione.





Un bel po' di tempo dopo...

"Lui" arriva finalmente, sempre di corsa ma sempre simpatico, e risponde a due domande che mi tormentano.
In ordine di importanza:

  • Maestro, quand'è che avro' il diritto di fare una vera doccia?
  • Porta pazienza ancora 5 giorni, ragazzina, in quell'arco di tempo dovrai conservare una fascia e disinfettare con regolarità. Dopodiché i fili dei punti di sutura dovrebbero cadere da soli.

  • Maestro, sono stata buona buona per 15 giorni di fila, quasi sempre con la gamba distesa e il piede non è gonfio. Ora quanto tempo posso stare seduta o in piedi?
  • Non più di un'ora al giorno, tesoruccio, e mi raccomando, sempre con la scarpa speciale.

  • Oh Maestro, le Sue risposte sono così deprimenti!


Ora passiamo al resto del programma.

Devo tenere, giorno e notte per 4 settimane, un pezzettino di silicone infilato tra l'alluce e il secondo dito, per tenerli separati. Quello che ho comprato doveva essere previsto per un'oca, mi teneva le dita dei piedi cosi' allontanati che li faceva deviare, il che, con molta probabilità, non è il risultato desiderato dopo tutto quel lavoro per farli tornare dritti. Così ne ho tagliato un pezzo (di silicone, non di alluce) e va già meglio. Chissà pero' se risulterà fattibile tenere quell'aggeggio per tutto quel tempo.

Alla fine delle 4 settimane, ci rivedremo in ospedale per una radiografia.

Ultimo ma non meno importante, ho vinto 18 sedute di fisioterapia. Ho chiamato il call center del servizio di assistenza e cure a domicilio. Troveranno un fisioterapista nella mia zona e verro' ricontattata per fissare gli appuntamenti.

Ora so tutto. Non posso negare di essere un po' delusa, mi aspettavo un miglioramento più decisivo delle mie condizioni di vita. Ma insomma, non facciamoci abbattere. Ci sono cose ben peggiori nella vita. Dopotutto è solo questione di qualche settimana, e con un po' di pazienza, tutto questo presto tutto sarà solo un ricordo.

Si va avanti!


22/01/2013

+14 Dieta


Scusate, oggi non ho tempo per scrivere perché ho la bocca piena. Difatti, secondo il mio planning, ci sono non meno di 4 diversi cibi del mio frigo che stanno li' li' per scadere.

Si faccia avanti chi conosce una ricetta con i seguenti ingredienti: pere cotte, ricotta, chili con carne e purè di patate.
Tempo di preparazione: max 10 minuti, tempo dopo il quale il mio divano mi richiama con un fischio.

Si capisce meglio l'inferno che sto passando???





21/01/2013

+13 Al lavoro!

Ieri sera ho dovuto mettere la sveglia, che fatica alzarsi!
Quindi lavarmi e vestirmi in fretta, fare una colazione abbondante per reggere fino a pranzo.
Fortunatamente, anche se c'è ancora un sacco di neve per le strade, il tragitto è breve e prima delle 09.00 sono già davanti al mio PC, pronta a riprendere il lavoro.

Come mai cosi' presto?
Ma il periodo di malattia per un alluce valgo non era di almeno 2 mesi?
La posizione seduta non è particolarmente sconsigliata?
Non ne avrai ancora per almeno 4 settimane a camminare con la scarpa di Barouk?
E poi qualche altra settimana prima di riuscire ad infilare un paio di scarpe normali?
Come fai a tornare al lavoro così in fretta?

E 'semplice: ho chiesto al mio datore di lavoro di poter telelavorare da casa mia. Abbiamo quindi sottoscritto un addendum al mio contratto di lavoro che definisce il quadro giuridico per la mia attività.
In pratica, visto che abbiamo un sistema di orario flessibile, sono tenuta a lavorare 7 ore 30 al giorno tra le 07.00 e le 19.00.
In questo modo, il tempo risparmiato potrà essere dedicato all'inevitabile fisioterapia.

Grazie ai colleghi del reparto IT, ho un accesso VPN al mio PC dell'ufficio. Questo significa che uso il mio computer portatile, per ora sdraiata sul mio divano, ma che in realtà ho accesso a tutte le risorse del mio computer desktop e che, tra le altre cose, non mi devo preoccupare né dei back-up né della sicurezza.

Ecco, sono appena riuscita a connettermi. Tutto sembra funzionare bene. Così bene che mi consente di scoprire che ho... 71 email da smaltire.

Mi sa vi devo lasciare ...



20/01/2013

+12 Equilibrista

Meno si fa e meno si ha voglia di fare.
Più mi riposo, più divento pigra.

Così, a volte, se devo fare solo qualche passo, per esempio per alzare o abbassare le tapparelle, accendere o spegnere il termosifone, prendere o riporre un libro sugli scaffali della libreria, sono troppo pigra per lottare con le chiusure velcro della mia scarpa che -proprio come il cerotto del Capitano Haddock nel fumetto di Tintin L'Affare Girasole- si appiccicano ovunque, tranne dove dovrebbero, ci vado saltellando su un piede.

Allo stesso modo, avevo una voglia matta di fare una doccia dopo 10 giorni a lavarmi al lavandino, pero' mi stancava il mero pensiero di dover avvolgere il piede in un sacchetto, rendendolo ermetico con il nastro adesivo, per dover rimuoverlo tutto bagnato dopo pochi minuti e probabilmente anche pulire l'acqua che sarebbe inevitabilmente caduta sul pavimento del bagno. Decisamente troppo faticoso! Così ho seguito la stessa logica di cui sopra e ho testato la doccia su un piede con l'altro piede fuori dalla vasca, riparato dalla tenda. Beh, contro ogni previsione, funziona abbastanza bene.

Haaaah :-) [sospiro di benessere]





19/01/2013

+11 Giorni sereni


Tutto a posto, ho smesso gli antidolorifici da almeno 48 ore, il piede non è gonfio e quasi quasi non ci penso più.

Viene meno il riflesso di proteggerlo, di conseguenza si becca più botte, ma tanto è meno sensibile, a parte sulla cicatrice, ovviamente.

La qualità del sonno è irregolare, le buone notti si alternano con le cattive, probabilmente per mancanza di fatica fisica, dato che non mi muovo molto.

Faccio fatica a rimanere ferma, fisicamente me la sentirei di stare in piedi più a lungo e devo costantemente ricordare a me stessa di rimanere ancora il più possibile a riposo fino alla fine di questa seconda settimana.

Sto leggendo dei libri che mi piacciono molto (Solar, d'Ian McEwan, E' stato il figlio, di Roberto Alajmo), guardo dei film, faccio dei puzzle online, leggo l'imperdibile Amaca del mitico Michele Serra e alcuni blog interessanti

Non mi annoio affatto, sto vivendo una parentesi ovattata, in una bolla fuori tempo.


17/01/2013

+9 Si' e no

A grande richiesta, vi aggiorno sulle mie minuscole difficoltà quotidiane:

  • Ho dormito meglio, grazie. La tecnica del giorno (o meglio, della notte) è consistita nel rimuovere il piumone (abbastanza pesante) e a trasferire le coperte dal divano al letto. Risultato: finalmente una lungo notte di riposo. Non ho neppure sentito il chiasso dei vicini, per dire... E' anche vero che la mia scappatella di ieri mi aveva affaticata parecchio.
  • Sul fronte della vasca da bagno, invece, non è cambiato nulla. Fortunatamente domani arriva Super Mario.

16/01/2013

+8 Prima uscita


Seconda notte sul divano ... La mia ipotesi di ieri risulta non fondata. Di nuovo, appena tocco letto compare un dolore intenso che mi tiene sveglia, anche se lascio il piede fuori. Verso l'una decido di tornare sul divano per concedermi qualche ora di sonno. Ancora non riesco a capire cosa sta succedendo, i due cuscini che uso per appoggiare il piede essendo rigorosamente uguali. Cercasi esperto di paranormale.

Sveglia alle 07.00, mi lavo i capelli, momento preciso scelto dalla vasca da bagno per otturarsi. Niente paura, la attacco con lo sturolavandini, purtroppo senza risultato. Non importa, ci pensero' dopo, continuo a prepararmi.

Taxi prenotato per le 08:15, cioè un'ora prima dell'appuntamento. Alle 8:10, scendo le scale con un'unica stampella (e sempre con la scarpa, ovviamente). Non mi si frega due volte, questa volta aspetto al I piano che il timer si spenga prima di riaccendere la luce e proseguire fino a piano terra. Tutto okay.
Alle 08:25, non si è visto ancora nessun taxi, chiamo il centralino. Mi dicono di portare pazienza perché le strade sono ghiacciate.
Sto ferma in piedi sul marciapiede con -8 gradi, mi sto congelando. Per di più ho dimenticato i guanti.
Alle 08:35, ancora niente, richiamo perché almeno mi confermino la prenotazione della corsa.
Decido di tornare nell'androne per sentire meno freddo, ma non ho un posto dove sedermi.
Il taxi arriva finalmente alle 08:52. L'autista mi dice che il traffico è completamente impazzito a causa della neve, del ghiaccio... e di quelli che non sanno guidare!
Arrivo finalmente, con qualche minuto di ritardo, ma visto che avevo avvisato per telefono si dimostrano comprensivi. Bisogna capirli : se già accumulano ritardo ad inizio giornata quelli non finiscono mai.

Nel corridoio del reparto di traumatologia è proprio la corte dei miracoli. Si vede soltanto gente che non cammina, stampelle, fasciature, ingessature,... Zoppico fino in fondo, dove mi sta aspettando un'infermiera con un grosso paio di forbici. Taglia la vecchia fasciatura, ispeziona il mio piede (è giallo con dei lividi viola e una grande sutura con 7 punti) e lo trova bellissimo. De gustibus...
Lo disinfetta, aggiunge uno strato di giallo, poi di rosso. In fondo, sono degli artisti li' dentro. Dopodiché mi abbandona al mio destino. Negli stanzini adiacenti, si sentono rumori di sega elettrica...

Il mio chirurgo è arrivato. Mi chiede se siamo a J15. Eh no, siamo soltanto a J8. Sembra soddisfatto di me. Puo' esserlo perché sono stata molto ragionevole.
Gli parlo del dolore alla caviglia. Non c'è molto da fare se non continuare ad applicare l'unguento contro le distorsioni che uso da 3 giorni e riposarmi per un'altra settimana.


En passant, il chirurgo mi chiede scusa per avermi fatto uscire con un giorno di anticipo, a quanto pare in seguito ad un malinteso. In effetti aveva chiesto al suo assistente di portarmi dei documenti vari un giorno prima dell'uscita. L'assistente ha frainteso e mi ha fatto uscire. Si sarà beccato un bel cazziatone... In ogni caso, mi è andata bene.

Nel frattempo, la signora con le forbici è tornata e si impegna a rifarmi una fasciatura molto simile alla precedente, con dei rotoli di garza tra ogni dito e una banda che avvolge l'avampiede. Ci sono meno strati di garza sotto il piede, il che dovrebbe aiutarmi a poggiarlo meglio nella scarpa.




Appuntamento è preso per Mercoledì prossimo a J15, per la rimozione dei punti di sutura.

Beh, io vi lascio, mi tocca sturare la vasca! Chi l'ha detto che faccio la vita facile ?


15/01/2013

+7 A qualcuno piace caldo/freddo

Pessima notte. Non appena sono andata a letto, un dolore acuto si è manifestato e gli antidolorifici non hanno avuto nessun effetto. Non solo all'alluce, ma anche alla caviglia, come se avessi una distorsione, probabilmente dovuta al peso della scarpa (la suola di plastica rigida è molto pesante) e alla cattiva posizione del piede nella scarpa (non riesco a portare il peso solo sul tallone e tendo a camminare sulla parte esterna del piede, cosa assolutamente non raccomandata, ma impossibile da correggere senza sentire dolore all'alluce), e al nervo sciatico, senza dubbio per causa del sovraccarico all'anca e al ginocchio e alla cattiva posizione generale del corpo, visto che sono quasi sempre sdraiata.

Dopo un'oretta, non ne potevo più et mi sono trasferita di nuovo sul divano, dove sono riuscita a prendere sonno. 
Così mi sono chiesta quale potesse essere la differenza tra il letto e il divano, perché il dolore fosse insostenibile nell'uno e sopportabile nell'altro.
La mia ipotesi è che, nel divano, il piede sopraelevato stando fuori dalla coperta, diventa freddo, quindi meno sensibile, mentre a letto, viene riscaldato dal piumone.

Stamattina presto, appena la tribù dei vicini ha smesso di camminare sopra la mia testa, sono tornata a letto e ho provato a tenere il piede fuori dal piumino. Forse non significa niente, ma sono riuscita a riaddormentarmi quasi subito.

Da riprovare stasera ... A questo proposito, sarà meglio che vada a letto presto, perché, domani, la seconda settimana di convalescenza inizierà con una visita dal chirurgo, all'altro capo della città, alle 9.00...




14/01/2013

+6 Questione di vocabolario


Oggi quando ho aperto la porta del frigorifero una bottiglietta di lemonsoda si è data alla fuga.

Indovinate dov'è andata a finire? Non avete sentito nulla ??




13/01/2013

+5 Domenica di ghiaccio

Oggi sta nevicando e le temperature sono sotto zero: sono ben lieta di non dover uscire. Odio cosi' tanto il freddo e la neve che, allo scopo di motivarmi alla vigilia dell'intervento, mi ero posta la domanda di sapere cosa preferisco tra un soggiorno in ospedale e una settimana bianca. Giuro che sono sincera : TUTTO piuttosto che andare in montagna! :)

Riesco a dormire meglio. Ho lasciato perdere il cuscinetto di gommapiuma e l'ho sostituito con un normale cuscino morbido, il che mi consente di cambiare posizione molto più liberamente.

Ho ridotto gli antidolorifici, sono scesa ad un quarto della dose giornaliera consentita.

Ora sono in grado di fare qualche passo senza stampelle, con la sola scarpa. Questo facilita notevolmente la preparazione dei pasti, il che riduce il tempo trascorso in piedi : ottimo !

Il problema principale è che non riesco a scaldare il piede, sempre congelato dalla mancanza di circolazione imposta dalla posizione alta. Un amico mi ha gentilmente rifornita di calzini misura 43-46 ma risultano così stretti che ... sono perfetti per l'altro piede misura 38! :D



Ho visto un bel film, ve lo consiglio: "Diciotto anni dopo"
Due fratelli sono divisi da anni, uno vive a Londra e l'altro in Italia. Un viaggio improvviso sarà l'occasione di riavvicinarli.
(grazie a E. per il suggerimento)

Sto leggendo un libro carino: "Capodanno in giallo"
Raccolta di 6 gialli di Andrea Camilleri, Francesco Recami, Antonio Manzini, Esmahan Aykol, Gian Mauro Costa (ambientato a Palermo!!!), Marco Malvaldi.
(grazie a M. per il regalo)


11/01/2013

+3 Sempre meglio


Non ci sono molte novità oggi. Mi sono addormentata molto tardi e sono stata svegliata presto dalle solite vociferazioni dei miei vicini (...italiani). Mi risulta sempre difficile trovare una posizione comoda per dormire.

Sento ancora dolore, è lieve ma costante. Quando si fa più forte (delle fitte violente ma brevi), riprendo una compressa. Tuttavia ho notato che prendo meno della metà della dose giornaliera consentita. Il piede non si è ancora mai gonfiato (speriamo continui), prova che mi sto riposando abbastanza.

Riesco a camminare sempre meglio con la scarpa di Barouk, anche se appoggiarmi sul tallone non risulta ancora perfettamente indolore. Anche se non ci siamo ancora, comincio ad intravedere la possibilità di spostarmi senza stampelle, con la sola scarpa, procurandomi il vantaggio di poter usare entrambe le mani.

Ecco quello che ci vuole : 
(il commento è in francese ma non dice nulla di fondamentale)



10/01/2013

+2 Approccio Zen


Ho trascorso la prima notte in casa alla ricerca di una posizione comoda. Il dolore è moderato, ma non scompare mai del tutto, nonostante il paracetamolo. Pertanto muovo continuamente la gamba, mantenendolo sopraelevata, e mi riesce difficile addormentarmi.

Sono riuscita a lavarmi nel lavandino, stando in piedi, appoggiandomi sulla 'Barouk' (la meravigliosa scarpa di cui ho parlato ieri) e pure a lavarmi e asciugarmi i capelli.

Comincio a capire come usare efficientemente le stampelle: ne uso 2 se voglio muovermi velocemente, mentre ne uso una sola in combinazione con la scarpa quando ho bisogno di spostare qualche oggetto con la mano libera.
Appoggiare completamente il tallone nella scarpa fa ancora male, quindi la camminata risulta poco elegante.

Mi alzo solo se veramente necessario e cerco di ottimizzare i tragetti per fare meno passi possibili. Per caso ci sarebbe qualcuno disposto a sviluppare un software di ottimizzazione del percorso?
Il resto del tempo sto sul divano, ovviamente col piede sempre sopraelevato. E' completamente ghiacciato a causa della scarsa circolazione sanguigna, quindi lo devo coprire con un calzettone, ma almeno non è (ancora?) gonfio.

La buona notizia è che ho la mente chiara, sono un po' stanca per causa della mancanza di sonno, ma non mi sento abbattuta. Sono perfettamente in grado di leggere, di scrivere (per prova, gli ultimi post), mi nutro e non mi sento giù.

Ricevo molto supporto dalla mia famiglia e i miei amici e ne approfitto per inviare a tutti un sentito GRAZIE.


09/01/2013

+1 Tutti a casa!


Sono reduce da una notte interrotta alternativamente dai lamenti e dal russare del vicino di stanza (devo precisare che era italiano?) e trascorsa col piede in una specie di cuscinetto convesso di gommapiuma che serve sia a tenere il piede sopraelevato sia a proteggerlo dalle aggressioni involontari dell'altro piede. Dire che ho dormito mi pare esagerato.

A quel momento, la super notizia è che posso lavarmi nel mio letto perché sto ancora attaccata alla flebo dalla mano sinistra e al catetere dalla gamba destra.


Nutro la folle speranza che mi stacchino nel corso della giornata. In effetti il mio desiderio più grande sarebbe di poter zoppicare con le stampelle fino al... bagno. Ci si accontenta di poco!

Poco dopo arriva la notizia più sbalorditiva: verro' smobilitata anticipatamente nel corso della giornata.
Sono un po 'sorpresa perché il chirurgo aveva insistito molto per farmi trascorrere due notti dopo l'intervento. Per una volta, non danno molte spiegazioni (avranno riassegnato il mio letto?) e per la verità non indago oltre. Tutto sommato, mi sento bene, ancora nessun dolore, niente febbre e l'appetito è tornato.

Si inizia con l'arrestare la pompa anestetica perché ci vogliono 4-5 ore per dissiparne l'effetto. Successivamente, il piede dovrebbe progressivamente cominciare a riacquisire sensibilità.

Seconda tappa, i farmaci: 1 antinfiammatorio durante il pasto e 2 pastiglie di vitamina C. Me la cavo con poco.

L'assistente del chirurgo mi lascia una ricetta (l'inevitabile paracetamolo da alternare con l'ibuprofene e qualcosa di più forte se necessario) e compila i vari documenti e certificati. Mi raccomanda di riposarmi almeno 15gg... e allo stesso tempo mi fissa la data della prima visita dopo 7gg. Va a capire!

La caposala ne approfitta per rifarmi una fasciatura perfetta e ben stretta, non come quella un po' cosi' cosi' eseguita dai chirurghi. Ad ognuno il suo mestiere!
La fasciatura copre solo l'avampiede, quindi non il tallone né la punta delle dita. Ho scattato una foto, vi faro' vedere appena ne ho il coraggio. Non puo' assolutamente essere bagnata, quindi, per fare la doccia, occorre avvolgere il piede in un sacchetto di plastica chiuso ermeticamente con del nastro da pacchi. Il presupposto è di essere capace di entrare in vasca…

Mi avevano promesso che dopo l'intervento avrei potuto comprarmi delle scarpe nuove. Beh, non ho aspettato più a lungo. Okay, per risparmiare, ho preso solo quella destra. Cosa ne pensate delle mie nuove scarpe da drag queen?



Ora bisogna imparare a camminare con questo 'coso'. E' permesso appoggiare il piede soltanto sul tacco (per il momento ancora non riesco a farlo, fa male, dicono che passerà). Fortunatamente, le stampelle completano il quadro. Una fisioterapista molto gentile mi insegna a camminare e mi fa subito fare l'esame per le scale.
Mi ha insegnato una mnemonica per ricordare quale delle due stampelle usare a seconda che si va su o giù per le scale:

si SALE in PARADISO
si usa la stampella lato sano, ci si piazza di fronte alla ringhiera e ci si aggrappa con l'altra mano
si SCENDE all'INFERNO
stessa cosa, ma in senso opposto, vale a dire che si usa la stampella lato ferito.

E' arrivato il momento di salutare tutti e di tornare a casa. Ho subito l'opportunità di fare pratica per raggiungere casa mia al II piano. Comincio a salire, lentamente ma inesorabilmente, fino a quando, arrivata ai 3/4 della salita, la luce delle scale si spegne. Timer di merda.

Una volta in cima, mi accascio sul divano, e lo giuro, non mi muovero' da li' tranne che per le faccende urgenti e necessarie per la mia sopravvivenza. Home sweet home!


08/01/2013

D-day Sul piede di guerra


Mi sveglio presto e faccio la seconda doccia con il disinfettante. Niente colazione per me, mi vengono a prendere nel mio letto per portarmi al blocco operatorio. Ricordo il freddo e i corridoi spogli. Tanti medici con le mascherine si affrettano e si interpellano. Mi fanno aspettare davanti alla sala assegnatami e comincia la ronda degli anestesisti, tutti molto giovani, che vengono a trovarmi ogni pochi minuti per spiegare e rassicurare.

Una volta entrata, mi trasferiscono dal mio letto ad una lettiga stretta. Loro non sembrano far caso alla temperatura rigida ma mi portano subito una coperta riscaldata.
Un giovanissimo assistente è molto orgoglioso di essere riuscito ad attaccarmi la flebo 'al primo colpo'. Lo complimento a dovere.
Mi attaccano un catetere sopra il ginocchio. E' un tubicino sottile quasi quanto un capello che servirà per l'erogazione dell'antidolorifico. E' tutto completamente indolore.
Mi vengono fissate 3 elettrodi sul petto e la maschera dell'ossigeno e sento finalmente il farmaco anestetico che si diffonde dalla mano. 

Ragazzi, buon lavoro a tutti, io faccio un riposino.

Mi sveglio in sala risveglio, ho ancora la maschera dell'ossigeno ma la tolgono appena comincio a dare segno di risveglio. Sono felice di constatare che il tubo infilato in trachea mentre dormivo è già stato tolto e non sento nessun fastidio in gola. Ho freddo e aggiungono 2 altre coperte riscaldate. Ho sete ma non posso bere. Invece mi danno una specie di lecca lecca, ovvero un bastoncino con un tampone di cotone imbevuto di una soluzione dissetante al gusto di limone. Mi chiedono se sento dolore. Non sento nessun dolore ma ho conservato una certa sensibilità delle dita del piede, per cui chiamano un'anestesista che si mette ad aggiustare il dosaggio dell'antidolorifico. Dopo 2 ore mi riportano in camera. Mi sento subito benone, continuo a non provare nessun dolore e non mi sento troppo stordita dall'anestesia.

Piccola delusione : ho una fame da lupo (la 'cena' di ieri sera, portata alle 17.45, era commestibile -anche se non molto dietetica, visibilmente non hanno mai sentito parlare delle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno- ma poco abbondante) e questi mi negano il pranzo! Faccio qualche tentativo di negoziazione ma non si fanno impietosire. Dormicchio un po'. Il pomeriggio passa velocemente sia perché i miei mi fanno visita sia perché è finalmente arrivata una compagna di stanza.

Finalmente arriva la cena : mi ripago dell'attesa.
Con questa buona notizia arrivano anche le cattive : un sacco di medicine da prendere. L'antinfiammatorio che passa attraverso la flebo mi provoca un dolore intenso alla mano e mi fanno una puntura di anticoagulanti nella pancia contro i rischi di flebite.
Mi ripetono fino alla nausea di usare la pompa anestetica in caso di necessità. Visibilmente l'anestesista che l'ha regolata in sala risveglio era molto bravo perché non l'ho mai usata.
Ogni 4 ore mi portano 1g di paracetamolo, di cui faccio collezione perché ancora non sento nessun dolore al piede.

E' tutta una successione di cure.
Ennesima visita dell'anestesista
  • Fa male ?
  • No.
  • Sicura ? Non esitare a chiamare.
  • OK ma davvero sto bene.
Ennesimo controllo della temperatura e della pressione (tornata a valori normali).
E zac, altre 2 compresse di paracetamolo, che raggiungono le altre sul comodino.

Compiango la mia vicina di letto che, poverina, tenta di riposare prima del proprio intervento ed è costantemente svegliata dalla luce e dalle trombe dei medici ed infermieri che piombano in camera a tutte le ore e, chissà perché, non si degnano MAI di chiudersi la porta alle spalle.

Niente da dire, negli ospedali belgi si viene curato benissimo, ma non andateci per dormire !


07/01/2013

-1 (segue) Il tempo non passa mai


Quando sono arrivata in ospedale, dopo l'esame della pratica al banco delle accettazioni, mi hanno mostrato la mia camera e spiegato tutti i dettagli pratici (eppure gli ho detto che non mi interessa guardare la TV ma quelli insistono!). 

E' un ospedale pubblico, ho scelto una stanza standard, vale a dire con 2 posti letti, ma l'ho trovata super moderna e con doccia.

Sono incredibilmente efficienti, le visite si succedono con cadenza militare : prima un medico incaricato di aggiornare le informazioni raccolte durante la visita preoperatoria, quindi un infermiere stagista (ma sarà maggiorenne?) per la prima di una lunga serie di misurazioni della temperatura (normale) e della pressione (15, segno di stress!).

Poi il chirurgo in persona, che mi dice che sono la prima della lista per il giorno dopo e coglie l'occasione per chiedermi, en passant, se preferisco questo o quel metodo per la correzione del mio alluce. Non mi sentendo qualificata per scegliere, l'ho trovato sorprendente e un po' inquietante, ma ora penso che poter avere una conversazione diretta ed argomentata con un medico sia un privilegio.

Last but not least, l'anestesista fornisce tutti i dettagli su ciò che accadrà: dove, quando e perché. A quanto pare, si tratta di una procedura standard per tutto il personale medico, paramedico ed infermieristico quella di spiegare sempre in dettaglio (e spesso in altre lingue ai tanti pazienti internazionali), ciò che fa e le conseguenze di quelle azioni. Atteggiamento molto motivante perché il paziente si sente coinvolto nel processo di guarigione ed è pienamente consapevole del fatto che la propria parte di 'lavoro' è fondamentale.

Nonostante tutte quelle occupazioni, il tempo non passa mai, il pomeriggio e la sera sono lunghissimi e, dopo una doccia con un disinfettante puzzolente, decido di andare a letto presto (no, non guardero' la tv!). Per fortuna, non avevo nessuna vicina di stanza e, una volta chiusa la porta, sono riuscita a quasi isolarmi dai mille rumori ambienti per trascorrere una nottata decente.


-1 L'ultimo metro'


Fra poco parto per l'ospedale. Continuero' a tenere questo diario con carta e penna dal mio letto, come ai vecchi tempi! 
Lasciatemi un po' di tempo per ricopiare tutto al rientro. Spero di esserne capace molto rapidamente. 

Ci risentiamo a partire dal 10 gennaio. A presto!


Incrociate le dita... dei piedi!


06/01/2013

-2 Piccolo mondo


Cosa fare a Bruxelles quando piove e che il cielo è cosi' grigio che bisogna perdonarlo? (citato da una famosa canzone del cantautore belga Jacques Brel, Le plat pays). Unica risposta possibile: sbronzarsi (i Britannici approveranno)! Mi sono imbattuta in un'enoteca (Le Baron Rouge, rue de la Paix, Quartier St-Boniface, Ixelles) dove si possono fare scoperte interessanti a prezzi popolari (3,5€ a bicchiere). Mi segno di tornarci appena possibile per assaggiare i piatti di salumi e formaggi che, ahimè, non erano disponibili. Non importa, è bastato attraversare la strada ed infilarsi Da Vincenzo per avere il piacere di assaggiare finalmente dei saltimbocca cucinati come Dio comanda! Colmo della fortuna, per il contorno è stato possibile evitare sia Cariddi (le patatine fritte) che Scilla (la pasta) e saziarci di semplici e sfiziose patate al forno. Che goduria!

Oggi ho trovato un altro blog (in francese) che tratta lo stesso argomento. E' interessante ma purtroppo si ferma dopo 10 giorni. Spero di fare meglio.