Seconda notte sul divano
... La mia ipotesi di ieri risulta non fondata. Di nuovo, appena
tocco letto compare un dolore intenso che mi tiene sveglia, anche se
lascio il piede fuori. Verso l'una decido di tornare sul divano
per concedermi qualche ora di sonno. Ancora non riesco a capire cosa
sta succedendo, i due cuscini che uso per appoggiare il piede essendo
rigorosamente uguali. Cercasi esperto di paranormale.
Sveglia alle 07.00, mi
lavo i capelli, momento preciso scelto dalla vasca da bagno per
otturarsi. Niente paura, la attacco con lo sturolavandini, purtroppo
senza risultato. Non importa, ci pensero' dopo, continuo a
prepararmi.
Taxi prenotato per le
08:15, cioè un'ora prima dell'appuntamento. Alle 8:10, scendo le
scale con un'unica stampella (e sempre con la scarpa, ovviamente). Non mi
si frega due volte, questa volta aspetto al I piano che il timer si
spenga prima di riaccendere la luce e proseguire fino a piano terra.
Tutto okay.
Alle 08:25, non si è
visto ancora nessun taxi, chiamo il centralino. Mi dicono di portare
pazienza perché le strade sono ghiacciate.
Sto ferma in piedi sul
marciapiede con -8 gradi, mi sto congelando. Per di più ho
dimenticato i guanti.
Alle 08:35, ancora niente,
richiamo perché almeno mi confermino la prenotazione della corsa.
Decido di tornare
nell'androne per sentire meno freddo, ma non ho un posto dove
sedermi.
Il taxi arriva finalmente
alle 08:52. L'autista mi dice che il traffico è completamente
impazzito a causa della neve, del ghiaccio... e di quelli che non
sanno guidare!
Arrivo finalmente, con
qualche minuto di ritardo, ma visto che avevo avvisato per telefono
si dimostrano comprensivi. Bisogna capirli : se già accumulano
ritardo ad inizio giornata quelli non finiscono mai.
Nel corridoio del reparto
di traumatologia è proprio la corte dei miracoli. Si vede soltanto
gente che non cammina, stampelle, fasciature, ingessature,... Zoppico
fino in fondo, dove mi sta aspettando un'infermiera con un grosso
paio di forbici. Taglia la vecchia fasciatura, ispeziona il mio piede
(è giallo con dei lividi viola e una grande sutura con 7 punti) e lo
trova bellissimo. De gustibus...
Lo disinfetta, aggiunge
uno strato di giallo, poi di rosso. In fondo, sono degli artisti li'
dentro. Dopodiché mi abbandona al mio destino. Negli stanzini
adiacenti, si sentono rumori di sega elettrica...
Il mio chirurgo è
arrivato. Mi chiede se siamo a J15. Eh no, siamo soltanto a J8. Sembra soddisfatto di me. Puo' esserlo perché sono stata molto
ragionevole.
Gli parlo del dolore alla
caviglia. Non c'è molto da fare se non continuare ad applicare
l'unguento contro le distorsioni che uso da 3 giorni e riposarmi per
un'altra settimana.
En passant, il
chirurgo mi chiede scusa per avermi fatto uscire con un giorno di
anticipo, a quanto pare in seguito ad un malinteso. In effetti aveva
chiesto al suo assistente di portarmi dei documenti vari un giorno
prima dell'uscita. L'assistente ha frainteso e mi ha fatto uscire. Si
sarà beccato un bel cazziatone... In ogni caso, mi è andata bene.
Nel frattempo, la signora
con le forbici è tornata e si impegna a rifarmi una fasciatura molto
simile alla precedente, con dei rotoli di garza tra ogni dito e una
banda che avvolge l'avampiede. Ci sono meno strati di garza sotto il
piede, il che dovrebbe aiutarmi a poggiarlo meglio nella
scarpa.
Appuntamento è preso per
Mercoledì prossimo a J15, per la rimozione dei punti di sutura.
Beh, io vi lascio, mi
tocca sturare la vasca! Chi l'ha detto che faccio la vita facile ?