Sono reduce da
una notte interrotta alternativamente dai lamenti e dal russare del
vicino di stanza (devo precisare che era italiano?) e trascorsa col
piede in una specie di cuscinetto convesso di gommapiuma che serve
sia a tenere il piede sopraelevato sia a proteggerlo dalle
aggressioni involontari dell'altro piede. Dire che ho dormito mi pare
esagerato.
A quel momento,
la super notizia è che posso lavarmi nel mio letto perché sto
ancora attaccata alla flebo dalla mano sinistra e al catetere dalla
gamba destra.
Nutro la folle
speranza che mi stacchino nel corso della giornata. In effetti il mio
desiderio più grande sarebbe di poter zoppicare con le stampelle
fino al... bagno. Ci si accontenta di poco!
Poco dopo
arriva la notizia più sbalorditiva: verro' smobilitata anticipatamente nel corso
della giornata.
Sono un po
'sorpresa perché il chirurgo aveva insistito molto per farmi
trascorrere due notti dopo l'intervento. Per una volta, non danno
molte spiegazioni (avranno riassegnato il mio letto?) e per la verità
non indago oltre. Tutto sommato, mi sento bene, ancora nessun
dolore, niente febbre e l'appetito è tornato.
Si inizia con
l'arrestare la pompa anestetica perché ci vogliono 4-5 ore per
dissiparne l'effetto. Successivamente, il piede dovrebbe progressivamente cominciare a riacquisire
sensibilità.
Seconda tappa,
i farmaci: 1 antinfiammatorio durante il pasto e 2 pastiglie di
vitamina C. Me la cavo con poco.
L'assistente
del chirurgo mi lascia una ricetta (l'inevitabile paracetamolo da
alternare con l'ibuprofene e qualcosa di più forte se necessario) e
compila i vari documenti e certificati. Mi raccomanda di riposarmi
almeno 15gg... e allo stesso tempo mi fissa la data della prima
visita dopo 7gg. Va a capire!
La caposala ne
approfitta per rifarmi una fasciatura perfetta e ben stretta, non
come quella un po' cosi' cosi' eseguita dai chirurghi. Ad ognuno il
suo mestiere!
La fasciatura
copre solo l'avampiede, quindi non il tallone né la punta delle
dita. Ho scattato una foto, vi faro' vedere appena ne ho il coraggio.
Non puo' assolutamente essere bagnata, quindi, per fare la doccia,
occorre avvolgere il piede in un sacchetto di plastica chiuso ermeticamente
con del nastro da pacchi. Il presupposto è di essere capace di
entrare in vasca…
Mi avevano
promesso che dopo l'intervento avrei potuto comprarmi delle scarpe
nuove. Beh, non ho aspettato più a lungo. Okay, per risparmiare, ho
preso solo quella destra. Cosa ne pensate delle mie nuove scarpe da
drag queen?
Ora bisogna
imparare a camminare con questo 'coso'. E' permesso appoggiare il
piede soltanto sul tacco (per il momento ancora non riesco a farlo,
fa male, dicono che passerà). Fortunatamente, le stampelle
completano il quadro. Una fisioterapista molto gentile mi insegna a
camminare e mi fa subito fare l'esame per le scale.
Mi ha insegnato
una mnemonica per ricordare quale delle due stampelle usare a seconda
che si va su o giù per le scale:
si SALE
in PARADISO
si usa la
stampella lato sano, ci si piazza di fronte alla ringhiera e ci si
aggrappa con l'altra mano
si SCENDE
all'INFERNO
stessa cosa,
ma in senso opposto, vale a dire che si usa la stampella lato ferito.
E' arrivato il
momento di salutare tutti e di tornare a casa. Ho subito
l'opportunità di fare pratica per raggiungere casa mia al II piano.
Comincio a salire, lentamente ma inesorabilmente, fino a quando,
arrivata ai 3/4 della salita, la luce delle scale si spegne. Timer di
merda.
Una volta in
cima, mi accascio sul divano, e lo giuro, non mi muovero' da li'
tranne che per le faccende urgenti e necessarie per la mia
sopravvivenza. Home sweet home!